La scelta della wallbox non riguarda solo il marchio o il design, ma anche la tipologia di alimentazione. Capire la differenza tra wallbox monofase e trifase è essenziale per evitare errori e ottimizzare i tempi di ricarica dell’auto elettrica.
Le wallbox monofase sono le più comuni nelle abitazioni private italiane. Operano generalmente a 3,7 kW o 7,4 kW e sono perfette per chi ricarica l’auto durante la notte o per percorrenze giornaliere standard. Nella maggior parte dei casi, un impianto domestico è già predisposto per questa soluzione.
Le wallbox trifase consentono potenze superiori, tipicamente 11 kW o 22 kW, ma richiedono un impianto trifase e un contatore adeguato. Sono ideali per contesti aziendali, parcheggi condivisi, flotte o per utenti che necessitano di tempi di ricarica più rapidi.
Un altro elemento da considerare (che è MOLTO importante!) è la gestione dinamica della potenza. Molti modelli moderni permettono di regolare l’intensità di ricarica o di adattarla automaticamente ai consumi della casa. Questa funzione è particolarmente utile per evitare sovraccarichi e ottimizzare l’uso dell’energia disponibile ma soprattutto, diciamolo, per evitare il fastidioso “salto della corrente”, ovvero il salto del contatore.
I produttori come Silla, Daze e Wallbox offrono soluzioni flessibili, spesso configurabili sia in monofase sia in trifase, con funzionalità smart avanzate. Questo consente di scegliere una wallbox pronta anche per eventuali futuri upgrade dell’impianto elettrico o del veicolo.
Scegliere correttamente tra monofase e trifase significa investire in modo consapevole, evitando costi inutili e garantendo una ricarica efficiente e sicura nel tempo. Una valutazione tecnica preventiva è sempre la strada migliore per ottenere il massimo dalla mobilità elettrica.
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